L’elemento religioso nel processo migratorio è oggetto di molteplici studi. Non è così per quanto riguarda l’elemento religioso nella protezione internazionale dei rifugiati omosessuali. L’obiettivo della ricerca è ricostruire, attraverso una nuova metodologia interdisciplinare sociologica e giuridica, i legami tra la religione e le esigenze di protezione internazionale per ragioni legate all’orientamento sessuale. Lo studio dei possibili ruoli del fattore religioso sarà condotto attraverso gli attori (individui o rappresentanti di istituzioni o gruppi) che si inseriscono esplicitamente o implicitamente nelle dinamiche dell’asilo in funzione dell’elemento religioso. I ruoli degli attori religiosi saranno ricostruiti attraverso l’approccio qualitativo dell’intervista narrativa e della raccolta di documenti. Il campo di indagine dei possibili legami tra la religione e le richieste di protezione internazionale per motivi legati all’orientamento sessuale sarà composto dalle Nazioni Unite, dall’Unione europea, dal Consiglio d’Europa, dalla Francia e dall’Italia. La ricerca sarà strutturata in quattro fasi: 1) definizione della ricerca e individuazione degli obiettivi; 2) elaborazione di strumenti di indagine, raccolta di informazioni attraverso interviste e documenti; 3) analisi dei risultati e definizione di teorie; 4) verifica dei risultati mediante confronto con gli attori. I risultati della ricerca consentiranno: a) di dimostrare l’intreccio tra religione e sessualità; b) esporre il rapporto tra un modello sociologico e un modello giuridico di protezione internazionale; c) indagare in modo innovativo le dinamiche della libertà religiosa e della libertà di orientamento sessuale; d) evidenziare l’ambivalenza del fattore religioso rispetto all’omosessualità; e) consentire il progresso negli studi sulla discriminazione intersezionale attraverso una ricerca senza precedenti sul rapporto tra religione e orientamento sessuale; f) aumentare la riflessione sulle persecuzioni indotte da molteplici fattori di rischio.